CARNIVAL BY SALVATORE MATARAZZO
Una parata di vizi e virtù, con reciproca licenza di satira
per ridere e farsi deridere. E' la realtà che cerca di evadere
da se stessa per poi ritrovarsi, inevitabilmente, invischiata
nei suoi problemi: questo è il Carnevale, uno spirito,
prima che una data sul calendario.
Uno spirito che scivola per le strade, avvolge ogni
quartiere e si materializza in una risata sguaiata, uno
sguardo preoccupato o stupito, nell'esibizionismo
sfacciato o nell'imbarazzo di chi veste con qualche
impaccio un'identità che non è la propria.
Uno spirito che fa della contraddizione la sua forza e ha
radici lontane, non ben definite. Alcuni dicono legate alle
cerimonie pagane in onore del Dio Saturno, per propiziare
l’ inizio dell’anno agricolo; altri, addirittura, risalenti al
Paleolitico, ai riti magici degli stregoni che indossavano
maschere per allontanare gli spiriti maligni. Ma sempre
uno spirito saldamente ancorato alla realtà di ogni terra e
di ogni persona che la abita, con i suoi contrasti presenti e
le speranze per il futuro.
Questo è il Carnevale: uno spazio aperto, pronto ad
accogliere chiunque voglia farne parte e senza credenziali
di accesso. Ma anche uno spazio eternamente conteso fra
una quotidianità rigorosa e la trasgressione impunita,
quella del “Chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è
certezza....” cantata da Lorenzo de' Medici.