ADDIO E GRAZIE PER TUTTO IL PESCE
Seconda e forse ultima parte della famigerata “Guida Galattica Al Flash Per Fotografi Di Strada”
Perché, è necessaria?
Direi di sì. Ormai prendere un obiettivo da 20mm o 24mm e buttarsi a un evento pubblico o in un hot spot turistico a sparare su tutto quello che si muove (meglio se figuranti) è diventata una moda e per evitare gravi emorragie oculari è necessaria una seconda parte.
Certo sono a conoscenza che molti fotografi sono a caccia di conferme, ma dovremmo capire se le loro convinzioni da “confermare” sono poi così esatte, e non sono il tipo che vi dirà: “Cazzo a quella sfilata hai fatto delle belle foto!”
Perché, mi direte voi?
Semplice:
State facendo cose troppo “facili” non c’è una vera e propria ricerca, vedo un unico punto di vista che non è né carne né pesce, perché alla fine non raccontate nemmeno l’evento. Per quello ci sono già i fotogiornalisti che lo fanno egregiamente. Nella Street Photography invece è necessario camminare e osservare un pochino di più. L’idea di ottimizzare la domenica e fare tante foto nell’unico giorno libero che avete è una stronzata: in ambito autoriale qualcuno una volta disse che il 99% delle foto che facciamo è spazzatura, beh un motivo ci sarà no? Se ti ritrovi una scheda gonfia di fotografie dove, in media, 1 foto su 20 è accettabile c’è qualche cosa che non torna.
In questi giorni si affaccendano in tanti a cercare una spiegazione al profondo e arcaico mistero di cosa sia la Street Photography: ho sentito che si passa dalla foto documentaria ai fotomontaggi, alle foto in posa e alle fotografie con l’intelligenza artificiale. Dicono oggi bisogna essere Woke, Open, c’è da raccontare, il Politically Correct. Ma nessuno vi dice la cosa più semplice: non c’è un mistero da svelare, la Street Photography è prima di tutto una ricerca INTIMA e PERSONALE della singolarità e dell’esclusività e questa si può cercare ovunque a patto però che ci sia una ricerca e la volontà di dare un messaggio. Va da sé che se sparate in 40 nella solita voliera piena di uccelli con un fucile a canne mozze è inutile che vi dica come va a finire, no?
I risultati ormai sono evidenti: tutte le foto sembrano fatte dalla stessa persona, con l’inevitabile conseguenza che non c’è più molto interesse a vedere le foto, perché sono tutte uguali e omologate.
Se accettate un consiglio da chi non vi da “conferme” ma spunti, fotografate intorno alla vostra vita, non andate a cercare lo straordinario nei posti già straordinari, cercatelo nella vostra quotidianità, varrà molto di più e sarà quell’1% di bellezza, stupore e sorpresa che andrà a completare quel fottuto 99% di immondizia.
Addio e grazie per tutto il pesce
Ps: La risposta alla domanda fondamentale è 42, ricordate?